Sembra tutto apparecchiato per un successo di Hugo Dellien: l’ultimo a provare a sgambettarlo sarà Danilo Petrovic, numero 285 ATP emerso – un po’ a sorpresa – dalla prima semifinale. Il 27enne di Belgrado ha giocato con coraggio e intelligenza, approfittando delle incertezze e della stanchezza di Sumit Nagal. L’indiano ha giocato a Milano la quinta semifinale in stagione in un ATP Challenger, la seconda consecutiva dopo Bratislava, e ha dato la sensazione di avere meno benzina. Col suo tennis più adatto alla terra battuta, Nagal brekkava in avvio ma veniva subito riacchiappato da un Petrovic molto aggressivo. Spingeva duro col servizio, cercava il vincente non appena ne aveva l’occasione e giocava con maestria la palla corta. Adottando al meglio il suo schema, è salito 5-2. Lì Nagal ha prodotto il massimo sforzo ed è risalito fino al 5-5. Giocava un brutto game sul 5-6 (sciupava una palla per rifugiarsi nel tie-break) e il secondo era poco più che un calvario. In realtà, era proprio Nagal il primo a brekkare (2-1 e servizio), ma poi aveva un crollo fisico. Perdeva 20 degli ultimi 23 punti (anche) a causa di un problema muscolare alla coscia sinistra. Riceveva un trattamento sul 5-2, ma il match era ampiamente finito. Nonostante la sconfitta, Nagal ha accolto un gruppetto di tifosi indiani che hanno fatto il tifo per lui, armati di bandiera. Grande gioia per il gigante Petrovic (è alto 203 centimetri), che soltanto sei mesi fa era stato vittima di un fastidioso problema a un ginocchio, che gli ha impedito di toccare la racchetta per sei settimane. Si è ripreso alla grande e un paio di mesi fa vinto il suo primo Challenger, sul cemento di Gerusalemme. Cercherà il bis sul centrale dell’ASPRIA Harbour Club, non prima delle 17.30. Il match sarà trasmesso in diretta su SuperTennis. Nel frattempo si è concluso il torneo di doppio: niente bis per Andrea Vavassori. In coppia con il bielorusso Vasilevski, il torinese si è arreso alla coppia balcanica composta da Tomislav Brkic (bosniaco) e Ante Pavic (croato).
ASPRIA TENNIS CUP – Trofeo BCS (46.600€, terra)
Semifinali Singolare
Danilo Petrovic (SRB) b. Sumit Nagal (IND) 7-5 6-2
Hugo Dellien (BOL) b. Lorenzo Musetti (ITA) 6-2 6-4
Finale Doppio
Tomislav Brkic / Ante Pavic (BIH-CRO) b. Andrea Vavassori / Andrei Vasilevski (ITA-BLR) 7-6(6) 6-2

 
                
 
         
																													 
																													 
																													 
																													 
																													 
											 
																													 
																													 
																													 
																													 
																													 
																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
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Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
#aspriatenniscup](https://scontent-fra3-2.cdninstagram.com/v/t51.82787-15/514651477_18147500104385478_2975736742367352186_n.jpg?stp=dst-jpg_e35_tt6&_nc_cat=111&ccb=1-7&_nc_sid=18de74&efg=eyJlZmdfdGFnIjoiQ0FST1VTRUxfSVRFTS5iZXN0X2ltYWdlX3VybGdlbi5DMyJ9&_nc_ohc=ywZl6FbsQWIQ7kNvwGabzBQ&_nc_oc=AdkCFI_P0UbNu_fwFrD7PRNiyDVtCeRBcMzRSyxlnF2Bo3uzCc2GAAcXH0dobzB7ab5-pbvffU7bYpQieFKWex60&_nc_zt=23&_nc_ht=scontent-fra3-2.cdninstagram.com&edm=ANo9K5cEAAAA&_nc_gid=7xmqy1e-fQkn4ZucjVtwFw&oh=00_Afc_osvRZNnKxExpSO5MBsqwMFo_Efi1dZ8C9bfZP61Z0w&oe=690A368B) 
																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
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Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
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Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
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