Le cose migliori, talvolta, nascono dalle scelte più umili. In virtù del suo status di giovane promessa del tennis azzurro, Giulio Zeppieri aveva ottenuto una wild card per il tabellone principale dell’ASPRIA Tennis Cup – Trofeo BCS (44.820€, terra battuta). Tuttavia, di concerto con coach Piero Melaranci, ha scelto di rinunciare e giocare le qualificazioni. “Giulio è stato fermo per un’infiammazione al ginocchio di cui soffre ancora – dice Melaranci dopo il 7-5 6-3 con cui il laziale ha superato Francesco Passaro – altrimenti avremmo giocato già a Parma. Si è portato dietro il problema per un po’, si è fermato e poi ha effettuato terapie con il dottor Pierfrancesco Parra. Lo stop di quasi due mesi è dovuto essenzialmente a quello, adesso cercheremo di giocare il più possibile. Il desiderio di giocare tanto è all’origine della scelta di rinunciare alla wild card”. Nel match che ha riportato il tennis professionistico all’ASPRIA Harbour Club dopo due anni, Zeppieri ha amministrato con sufficiente agio la superiorità su Passaro, classe 2001 come lui e numero 743 ATP. “Ha fatto un po’ di fatica, ma certe difficoltà erano previste – continua Melaranci – abbiamo scelto di giocare le qualificazioni proprio per giocare più partite possibili, entrare in condizione e gestire la seconda parte della stagione in modo tranquillo e intenso. Da qualche giorno abbiamo intensificato anche il lavoro atletico”. Per centrare un posto in tabellone avrà un impegno non semplice contro il ceco Michael Vrbensky (n.1 del tabellone, che non ha lasciato un solo game a Edoardo Lodovico Cattaneo).
ARRIVA IL COUPON HOSPITALITY
Parlando dell’avversario, Melaranci professa un moderato ottimismo. “Lo conosciamo. Non ci abbiamo mai giocato contro, ma è capitato di allenarsi insieme, anche se su un’altra superficie. È un buon giocatore, pericoloso, ma se Giulio fa il suo credo che abbia tante chance di vittoria. Vediamo, la cosa che mi interessa di più è la condizione generale”. Archiviati i fatti di Roma-Garden, passaggio delicato ma da cui si può imparare molto, Zeppieri è pronto a ripartire e il suo storico coach ha le idee chiare. “L’obiettivo attuale è avere continuità, giocare partite, allenarsi bene e con la dovuta intensità. Una volta raggiunto quello, la possibilità di arrivare a giocarsi le qualificazioni degli Slam può essere un primo traguardo”. Zeppieri sarà l’unico italiano nel turno di qualificazione, previsto lunedì mattina: nella giornata di domenica sono arrivate le sconfitte di Stefano Napolitano e Jacopo Berrettini. Il primo si è arreso 6-4 6-1 al croato Ajdukovic, mentre c’è maggiore rimpianto per il fratello minore del numero 1 azzurro, battuto 7-5 7-6 dal francese Furness, proprio mentre Matteo giocava la finale al Queen’s. Sotto 7-5 2-0, Berrettini ha raccolto cinque giochi di fila, ha avuto un setpoint, ma non è riuscito a prolungare il match al terzo. Il tie-break gli è poi stato fatale. Alle 15 scatterà il tabellone principale, con i primi 4 match in programma. Sul Campo Centrale ci sarà la sfida tra Marocco e Tunisia, con in campo Elliot Benchetrit e Malek Jaziri. Non prima delle 17, L’ex top-30 ATP Guillermo Garcia Lopez proverà a sorprendere lo statunitense Ulises Blanch, testa di serie numero 3. L’ingresso al pubblico (entro il limite del 25%) sarà gratuito fino al venerdì 25 giugno, mentre nelle ultime due giornate, visti i limiti alla capienza, sarà possibile accedere acquistando il Coupon Hospitality, disponibile nella versione SILVER oppure GOLD. Tutte le informazioni si trovano sul sito www.aspriatenniscup.it. Per ulteriori dettagli sul Coupon Hospitality, si può scrivere all’indirizzo e-mail ticket.atpmilano@gmail.com
ASPRIA TENNIS CUP – Trofeo BCS (44.820€, terra battuta)
Primo Turno Qualificazioni
Michael Vrbensky (CZE) b. Edoardo Lodovico Cattaneo (ITA) 6-0 6-0
Orlando Luz (BRA) b. Nikolas Sanchez Izquierdo (SPA) 6-3 5-7 6-2
Nerman Fatic (BIH) b. Goncalo Oliveira (POR) 4-6 7-5 6-3
Evan Furness (FRA) b. Jacopo Berrettini (ITA) 7-5 7-6(3)
Duje Ajdukovic (CRO) b. Stefano Napolitano (ITA) 6-4 6-1
Camilo Ugo Carabelli (ARG) b. Sebastian Fanselow (GER) 3-6 6-2 6-2
Giulio Zeppieri (ITA) b. Francesco Passaro (ITA) 7-5 6-3
Jonas Forejtek (CZE) b. Elmar Ejupovic (GER) 6-0 3-6 6-4
 
                
 
         
																													 
																													 
																													 
																													 
																													 
											 
																													 
																													 
																													 
																													 
																													 
																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
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Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
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