DINO PRIZMIC HA FATTO TREDICI

Imbattuto da tredici partite, il combattivo Dino Prizmic punta a centrare il best ranking vincendo a Milano. “Dopo il mio infortunio, ho appreso il valore del poter giocare ogni torneo in piena salute”

Era considerato un possibile protagonista della generazione che dovrebbe dare filo da torcere a Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. L’investitura più grande, per Dino Prizmic, l’aveva data Novak Djokovic dopo averlo affrontato all’Australian Open. “Mi è sembrato di trovare me stesso allo specchio”. Da allora si erano un po’ perse le tracce del 19enne croato, fisico scolpito da due ore quotidiane in palestra. Il 2024 è stata una stagione complicatissima a causa di un infortunio che lo ha tristemente accompagnato per otto mesi. Si è ripreso, è risalito al numero 173 ATP e un successo all’Aspria Harbour Club gli permetterebbe di migliorare il best ranking (n.155, risalente all’ottobre 2023). Soltanto due mesi fa era ancora fuori dai top-300, poi sono arrivate tredici vittorie di fila: prima i titoli Challenger a Zagabria e Bratislava, adesso i tre successi che lo hanno proiettato in semifinale a Milano, laddove sarà protagonista di una baby-sfida contro Rafael Jodar. Per arrivarci ha battuto il tedesco Christoph Negritu col punteggio di 6-4 6-3, ma dopo essere stato per due volte in svantaggio di un break nel primo set.

È stata una partita solida, ma quando ci si avvicina alla fine di un torneo devo migliorare – dice Prizmic, con quello sguardo serio che non lo abbandona mai – avrei dovuto giocare meglio, ma la cosa importante era vincere. Domani dovrò farmi trovare pronto”. Giocare contro un avversario pressoché sconosciuto può nascondere qualche insidia, e Prizmic è d’accordo. “Probabilmente è la ragione per cui ho giocato un po’ peggio – racconta – per me è più difficile prepararmi e concentrarmi quando affronto avversari meno conosciuti. Ma è qualcosa che devo cambiare nel corso della mia carriera, avere la mentalità giusta e giocare meglio di oggi. Per fortuna, alla fine, ho trovato il mio gioco”. Prizmic non possiede uno stile troppo spettacolare e sembra non avere un colpo-killer, per questo è stato frettolosamente snobbato come possibile stella del futuro. Ma pochi sapevano cosa è successo veramente nel suo 2024: “È stato un anno molto difficile perché ho dovuto convivere per otto mesi con un infortunio – racconta – ho provato a giocare alcuni tornei con il dolore, ma non ero in grado di competere. Avevo un problema al polso destro: abbiamo provato a risolverlo in un mese, ma il dolore era troppo grande. Ho ripreso dopo quattro mesi e, giorno dopo giorno, ho effettuato alcuni cambiamenti con il mio fisioterapista. Adesso il polso è OK e spero di non avere più problemi di questo tipo”.

SPIRITO GUERRIERO

Vivere una stagione così complicata è servito a Prizmic, la cui maturazione è stata notevole. “Prima di allora non capivo cosa significasse essere in salute e giocare i grandi tornei senza problemi – riflette – questo infortunio mi ha fatto capire quanto è piacevole godersi ogni torneo, ogni allenamento. Adesso la mia priorità è restare in salute, godendomi ogni torneo”. Prizmic proviene da un Paese ad alto tasso di sportivi di qualità. Non a caso, il primo a notarne il talento fu Goran Ivanisevic quando si allenava presso il Tenis Klub Split. “È tutto vero, non è una leggenda! – dice Prizmic – avevo nove anni, anche se qualche anno dopo mi sono trasferito a Zagabria, laddove c’è il mio team e il mio manager Ivan Ljubicic. È stata una scelta giusta, sia per la fiducia che per il futuro”. Prizmic è noto per la sua grinta, la voglia di lottare su ogni punto come se fosse l’ultimo. “Sono un guerriero” ha detto in più occasioni. Non sorprende, dunque, la sua passione per gli sport di lotta. E non sorprende la sua risposta quando gli chiediamo chi sia il suo idolo tra gli sportivi: non cita un croato, bensì il lottatore UFC Israel Adesanya, nigeriano naturalizzato neozelandese. “Adoro la sua mentalità. Croazia? Siamo un Paese piccolo ma abbiamo grandi talenti nel calcio, nel tennis e in tanti altri sport. Per me è bello essere croato perché quando fai belle cose è una sensazione splendida”.

Grande appassionato di musica, ha sempre gli auricolari alle orecchie. Tempo fa disse che la sua canzone preferita era “Mamma Mia”, titolo italiano per la canzone del rapper croato Grse. “È molto bella, ma direi che non è più la mia preferita. In verità ascolto tanta musica, sia internazionale che croata”. Parlando in generale, Prizmic è convinto che la sua generazione sia piena di ottimi giocatori, ma per ora non vede nessuno in grado di mettere in difficoltà Sinner e Alcaraz. “Siamo in tanti: ci sono Blockx, Mensik, Fonseca, Tien… tutti ottimi giocatori, in certi casi con una buona classifica. In futuro saranno un problema per molti, anche se per adesso Sinner e Alcaraz hanno problemi soltanto quando giocano tra di loro”. Da parte sua, Prizmic ha scelto di non fissare chissà quali obiettivi. Magari li ha, ma preferisce affermazioni più “filosofiche”: A fine carriera sarò contento se avrò raggiunto l’obiettivo di giocare i grandi tornei ed essere rimasto in salute. Ho avuto problemi fisici, li ho risolti a adesso vorrei giocare i grandi tornei, contro gli avversari più forti, e davanti a un pubblico numeroso. I tornei Challenger come l’ASPRIA Tennis Cup sono tappe obbligate per raggiungere l’obiettivo.

Sponsor