Nel pomeriggio di lunedì 3 luglio è scattato il tabellone principale: le prime soddisfazioni azzurre sono arrivate grazie a due Over 30. Per adesso, dunque, i “vecchietti” vincono la sfida a distanza contro i più giovani. In particolare è arrivato il successo di Alessandro Giannessi (classe 1990) contro Francesco Maestrelli (2002). Dopo due set equamente distribuiti, lo spezzino ha preso il largo contro un Maestrelli un po’ troppo nervoso. Esordio OK anche per Federico Gaio, che ha raccolto un buonissimo successo contro Maximilian Neuchrist. L’austriaco gli sta davanti in classifica e sta vivendo il miglior periodo in carriera a 32 anni, ma ha peccato di concentrazione, commettendo davvero troppi errori. A Gaio è bastato giocare una partita attenta e ordinata per prendersi un posto negli ottavi, nei quali se la vedrà con il vincente di Cobolli-Vrbensky. Meno bene la wild card Gianmarco Ferrari, che non ha opposto grande resistenza al numero 1 del tabellone Facundo Diaz Acosta. Il 6-0 6-2 finale dice tutto. In chiusura di giornata è arrivata la sconfitta di Edoardo Lavagno: peccato, perché il match contro Gauthier Onclin era decisamente alla portata del piemontese: è finita 1-6 6-3 6-4 con qualche rimpianto per il terzo set, nel quale l’azzurro ha avuto una palla break per andare a servire per il match. Persa l’occasione, si è disunito e ha perso il servizio nel game successivo, commettendo il decimo doppio fallo sulla palla break. Grande attesa per la giornata di martedì: si chiuderanno i match di primo turno, con undici incontri e la presenza record di 14 italiani. Una vera e propria invasione azzurra: in tutti i match ci sarà almeno un italiano in gara, oltre a tre derby: il più atteso Passaro-Gigante, poi Nardi-Serafini e Forti-Bonadio. Il clou promette di essere l’esordio di Cristian Garin: la stella cilena se la vedrà con Luciano Darderi nell’ultimo match sul Centrale, in programma non prima delle 16. Una giornata da non perdere, ad ingresso gratuito. Per lo show del weekend, a partire dai quarti di finale, i biglietti e i VIP Pack sono a disposizione sul circuito TicketOne.
ASPRIA TENNIS CUP – TROFEO BCS (73.000€, terra battuta)
Primo Turno Singolare
Federico Gaio (ITA) b. Maximilian Neuchrist (AUT) 6-2 6-4
Alessandro Giannessi (ITA) b. Francesco Maestrelli (ITA) 6-3 3-6 6-1
Thiagog Agustin Tirante (ARG) b. Mattia Bellucci (ITA) 6-3 7-6(2)
Facundo Diaz Acosta (ARG) b. Gianmarco Ferrari (ITA) 6-0 6-2
Gauthier Onclin (BEL) b. Edoardo Lavagno (ITA) 1-6 6-3 6-4
Turno di Qualificazione
Marcello Serafini (ITA) b. Alex Marti Pujolras (SPA) 7-6(5) 6-0
Michael Vrbensky (CZE) b. Salvatore Caruso (ITA) 7-5 3-1 ritiro
Alexander Weis (ITA) b. Remy Bertola (SUI) 6-3 6-3
Federico Iannaccone (ITA) b. Andrea Arnaboldi (ITA) 6-3 6-1
Francesco Forti (ITA) b. Lucio Carnevalle (ARG) 6-3 6-1
Giovanni Oradini (ITA) b. Dmitry Popko (KAZ) 1-6 6-3 7-5

 
                
 
         
																													 
																													 
																													 
																													 
																													 
											 
																													 
																													 
																													 
																													 
																													 
																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
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Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
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Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
#aspriatenniscup](https://scontent-fra3-2.cdninstagram.com/v/t51.82787-15/514651477_18147500104385478_2975736742367352186_n.jpg?stp=dst-jpg_e35_tt6&_nc_cat=111&ccb=1-7&_nc_sid=18de74&efg=eyJlZmdfdGFnIjoiQ0FST1VTRUxfSVRFTS5iZXN0X2ltYWdlX3VybGdlbi5DMyJ9&_nc_ohc=ywZl6FbsQWIQ7kNvwGabzBQ&_nc_oc=AdkCFI_P0UbNu_fwFrD7PRNiyDVtCeRBcMzRSyxlnF2Bo3uzCc2GAAcXH0dobzB7ab5-pbvffU7bYpQieFKWex60&_nc_zt=23&_nc_ht=scontent-fra3-2.cdninstagram.com&edm=ANo9K5cEAAAA&_nc_gid=7xmqy1e-fQkn4ZucjVtwFw&oh=00_Afc_osvRZNnKxExpSO5MBsqwMFo_Efi1dZ8C9bfZP61Z0w&oe=690A368B) 
																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
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Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
Come ha detto Venus Williams: “Il tennis è soprattutto mentale. [...] Si vince o si perde la partita prima ancora di andare là fuori.”
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
Grazie a chi ha scelto di mettersi in gioco partecipando al torneo di doppio, e grazie a chi ha condiviso con noi il pomeriggio all’Harbour Club, tra sorrisi e tifo, rendendo speciale questa prima edizione di Mindwork Tennis Connection.
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Nel tennis come nel lavoro, è la mente a guidare: lucidità nei momenti decisivi, capacità di scegliere con consapevolezza, di gestire la pressione. Non è questione di perfezione, ma di allenare la presenza mentale per dare il meglio quando conta.
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Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
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																													![Se è vero che lo sport è una scuola di vita, è altrettanto vero che ogni disciplina ci porta ad allenare competenze diverse, preziose non solo nella performance atletica, ma anche nel lavoro e nella leadership.
Il tennis, in particolare, insegna la costanza, la gestione dell’errore, la resilienza nei momenti di difficoltà. Contiene in sé la tensione verso il miglioramento, le delusioni, le sorprese, la bellezza delle relazioni e delle soddisfazioni conquistate punto dopo punto. È uno sport che mette al centro la mente, la concentrazione e l’equilibrio interiore, insegnandoci ad essere rilevanti quando davvero conta. Una qualità fondamentale per chi lavora in team e per chi prende decisioni, in campo come in azienda.
Da questa convinzione è nato Mindwork Tennis Connection: un pomeriggio dedicato al gioco e al networking, organizzato lo scorso 26 giugno nella splendida cornice dello storico torneo ATP Challenger di Milano, presso l’ @aspria_harbourclub durante i quarti di finale. Un’occasione per incontrarsi, divertirsi e riflettere sul valore della salute mentale anche attraverso lo sport, la relazione e il movimento.
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